CONVEGNO ITALO FRANCESE intervento F. M. GALLO

Intervento

FABIO MASSIMO GALLO

Magistrato civile, Presidente sezione Lavoro Corte d'Appello di Roma


BREVI CENNI SULLA CONSULENZA TECNICA D’UFFICIO

NEL PROCESSO CIVILE
di Fabio Massimo GALLO,
Magistrato civile, presidente sezione Lavoro presso Corte d’Appello di Roma



La consulenza tecnica d’ufficio è disciplinata dagli articoli 61-63, 191-200 e 424 del codice di procedura civile, nonché dagli articoli13, 18, 20, 22,23, 89 -  92, 145 e 146 delle Disposizioni di attuazione del codice di procedura civile.
Altre norme (artt. 696 e segg. c.p.c.) disciplinano l’accertamento tecnico preventivo, che è una particolare figura di consulenza, svolta prima dell’insorgenza di una controversia quando vi sia urgenza di effettuare l’accertamento, e quando l’accertamento di determinate situazioni possa evitare la controversia giudiziaria.

(segue)

si ringrazia

Il consulente tecnico d’ufficio è un ausiliario del giudice, presta giuramento di bene e fedelmente adempiere all’incarico a lui affidato, al solo scopo di far conoscere al giudice la verità, deve essere nominato all’interno di albi predisposti presso ogni tribunale, salvo particolari esigenze derivanti ad esempio dalla complessità delle questioni, e non può rifiutare l’incarico se non per comprovate ragioni.
Ai fini dell’iscrizione negli albi sono richieste speciale competenza tecnica in una determinata materia, condotta morale specchiata ed iscrizione nelle rispettive associazioni professionali. (In qualità di componente del Comitato per la formazione dell’Albo dei consulenti tecnici nel settore civile per l’intero Distretto di Corte di Appello di Roma, che è organo decidente sui reclami presentati da candidati ai quali è stata rifiutata l’iscrizione presso gli albi dei singoli tribunali del Distretto, ho avuto modo di affrontare istituzionalmente tali tematiche, talvolta accogliendo i ricorsi, se ci sembrava troppo severa la valutazione del tribunale, talvolta respingendoli.)
E’ importante sottolineare che la consulenza tecnica d’ufficio non è un mezzo di prova (come una testimonianza o un documento) ma uno strumento per l’accertamento della verità di cui il giudice si serve per effettuare indagini ed accertamenti che richiedono una specifica conoscenza.
La consulenza può essere richiesta dalle parti, ma il giudice è libero di accogliere o non tale istanza, e può essere disposta d’ufficio dal giudice.
La consulenza tecnica può servire ad accertare lo stato di salute di una persona, la qualità dei lavori eseguiti dall’appaltatore, l’autenticità di un’opera d’arte o di una pietra preziosa, l’entità del danno cagionato a cose o persone, l’origine del  danno lamentato (ad es. una infiltrazione d’acqua nell’appartamento sito al piano sottostante) o l’effettivo stato dei rapporti dare-avere in un rapporto di agenzia.
Non è ammessa la consulenza tecnica cosiddetta esplorativa, richiesta cioè solo in base alla generica affermazione di una circostanza (il committente non mi ha pagato tutto quanto dovuto in relazione ai contratti procurati; il danno alla persona che ho riportato nell’incidente è superiore a quello liquidatomi dalla compagnia assicuratrice) senza il sostegno di elementi idonei a suscitare un effettivo dubbio sulla circostanza da verificare.
Sono fondamentali il momento del conferimento dell’incarico, e la chiarezza del quesito.
In una causa di risarcimento del danno da circolazione stradale, il giudice dovrà prima accertare lo svolgimento dei fatti e poi, stabilita la responsabilità, dare incarico di valutare i danni. Il CTU però non può rifiutare l’incarico, anche se questo è prematuro, purché il quesito sia chiaro e preciso.
Il giudice deve infatti formulare il quesito al CTU indicando esattamente cosa vuole sapere, gli elementi da utilizzare (es. in una CTU contabile deve indicare i documenti di cui si può tenere conto, ed i criteri calcolo quali la percentuale delle provvigioni ecc.; in una CTU per differenze retributive, deve indicare chiaramente il contratto collettivo di riferimento precisandone il settore e il periodo, nonché la qualifica riconosciuta al lavoratore, e le voci da prendere in considerazione).
Nel corso della consulenza, è bene che il CTU informi tempestivamente il giudice di qualsiasi imprevisto o dubbio, attendendo disposizioni.
Tutta l’attività di consulenza deve svolgersi ovviamente nel rispetto del contraddittorio, il CTU deve perciò informare le parti di ogni successiva operazione (accesso, esame documenti, ecc.) mentre non è tenuto a rinviare le operazioni in mancanza del CT di parte, ritualmente informato.
A partire dal 2009, per accelerare il giudizio il CTU una volta elaborata la propria relazione deve trasmetterla alle parti entro il termine stabilito dal giudice; le parti a loro volta hanno termine per trasmettere le proprie osservazioni al CTU, il quale poi deve svolgere una sintetica valutazione di tali osservazioni  depositando infine il risultato finale (relazione, note critiche delle parti e risposta del CTU alle stesse) nel termine assegnato.
In tal modo l’ufficio giudicante viene messo in condizioni di conoscere e valutare integralmente, prima dell’udienza fissata per la discussione, i risultati della consulenza tecnica d’ufficio.
In caso di gravi carenze o irregolarità da parte del CTU, il giudice può disporre la sostituzione del CTU stesso e la rinnovazione della consulenza, ma tale ipotesi accade assai raramente.
Il giudice (“peritus peritorum”) non è vincolato dalle valutazioni del consulente, dalle quali può discostarsi in tutto o in parte motivando però esaurientemente tale diversa valutazione. Si pensi ad es. ad una consulenza tecnica d’ufficio che ritenga che un soggetto è incapace di attendere autonomamente agli atti della vita quotidiana a partire dall’1.3.2012; il giudice, se ritiene che dai certificati medici in atti tale status sussistesse già un anno prima, ben può indicare tale diversa datazione, ma deve spiegarne le motivazioni; se invece il giudice ritiene condivisibili le conclusioni del CTU, può limitarsi ad affermare che le medesime si fondano su accurati accertamenti, esaustiva valutazione della documentazione in atti ed argomentazioni logiche e rigorose.
Sul piano penale, si applicano al CTU le disposizioni  previste dal codice penale relativamente ai i periti; inoltre, in caso di colpa grave è punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda fino ad € 10.329,00. In ogni caso, è dovuto il risarcimento per i danni provocati alle parti.


BREF APERCU SUR LA CONSULTATION TECHNIQUE D’OFFICE
DANS LE PROCES CIVIL

La consultation technique d’office est régie par les articles 61-63, 191-200 et 424 du code de procedure civile, aussi bien que par les articles 13, 18, 20, 22, 23, 89-92 145 et 146 des Dispositions d’actuation du code de procedure civile.
D’autres normes (articles 696 et suivants du code de procedure civile) régissent la constatation technique préventive qui est un genre particulier de consultation, effectuée avant la naissance d’un litige, dans le cas où il soit urgent d’effectuer la constatation, et quand la verification de certaines conditions puisse éviter la controverse judiciaire.
Le Conseiller Technique d’office est un auxiliaire du juge, il prête serment de s’acquitter bien et fidèlement de la charge qui lui a été confiée, dans le seul but de faire connaitre au juge la verité, il doit figurer dans les tableaux prévus auprès de chaque tribunal, sauf exigeances particulières dues a’ la complexitè des questions et il ne peut pas refuser la charge, sauf pour des raisons qu’il doit prouver.
Pour pouvoir être inscrit au tableau, il doit posséder des compétences techniques particulières dans une matière déterminée, une conduite morale examplaire et doit etre inscrit auprès des respectives associations professionnelles.
(En qualité de membre du Comité pour la rédaction du Tableau des conseillers techniques dans le secteur civil  pour l’entier Ressort de la Cour d’Appel de Rome, qui est l’organe tranchant en ce qui concerne les réclamations présentées par les candidats auxquels a été refusée l’inscription aux tableaux de chaque tribunal du Ressort, j’ai pu affronter ces arguments d’un point de vue institutionnel, en accueillant parfois les recours, là où l’evaluation du tribunal nous semblait etre trop sévère, parfois en les rejetant).
Il est important de souligner que la consultation technique d’office n’a pas pour but de fournir des preuves, (comme un témoignage ou un document) mais c’est un instrument dont le but est d’établir la verité dont le juge se sert pour mener des enquêtes et effectuer des contrôles qui nécessitent d’une connaissance détaillée.
La consultation peut être demandée par les parties, requête que le juge est libre d’accueillir ou de rejeter, et elle peut etre disposée d’office par le juge.
La consultation technique peut servir à verifier l’état de santé d’une personne, la qualité des travaux éxécutés par un adjudicataire, l’authenticité d’une oeuvre d’art ou d’une pierre precieuse, l’entité des dommages causés à choses ou personnes, l’origine du préjudice invoqué (par example une infiltration d’eau dans l’apartement situé à l’étage au dessous) ou bien l’état réel débit – crèdit dans une  relation d’agence.
La consultation technique ‘’d’exploration’’ n’est pas admise, c’est à dire quand elle est objet d’une requête sur la seule base d’une affirmation d’ordre général d’une circonstance (le commettant ne m’a pas payé tout ce m’était dû en relation aux contracts procurés;  le dommage physique que j’ai subi  à la suite d’un incident est supérieur à celui qui m’a été liquidé par la compagnie d’assurance), sans le soutien d’éléments aptes à provoquer un doute réel relativement à la circonstance qu’il est necessaire de verifier.
Le moment où la charge est conferée aussi bien que la clarté de la question posée sont fondamentaux.
Dans une cause de dédommagement due à un incident de la route, le juge devra avant tout verifier le déroulement des faits et puis, une fois la responsabilité établie conférer la charge d’évaluer les dégâts. Le Conseiller  Technique d’Office ne peut pas refuser la charge même si celle- ci est prématurée, à condition que la question posée soit claire et précise.
Le juge en effet doit formuler sa requête au Conseiller Technique d’Office en indiquant exactement ce qu’il veut savoir, les éléments qu’il faut utiliser (par example dans une consultation technique d’office comptable il doit indiquer les documents dont on doit tenir compte et les critères de calcul tels que le pourcentage des commissions ect.; lorsqu’il s’agit de différences de la rétribution, il doit indiquer clairement le contrat collectif auquel on fait référence en précisant le secteur et la période, aussi bien que la qualification reconnue au travailleur, et les éléments qu’il est nécessaire de prendre en considération.
Le long de la consultation il est souhaitable que le Conseiller informe en temps utile le juge du moindre imprévu ou doute et qu’il attende les eventuelles dispositions.
Toute la consultation doit se dérouler dans le respect du contradictoire, et donc le Conseiller doit informer les parties de chaque opération successive (accès, examen des documents, ect) alors qu’il n’est pas obligé de renvoyer les opérations en cas d’absence du Conseiller Technique des parties, informé selon les rites.
A’ partir de 2009, pour accéler le jugement, le Conseiller Technique d’Office, après avoir élaboré sa relation doit la transmettre aux parties dans les délais établis par le juge, les parties à leur tour ont un délai pour transmettre leurs observations au Conseiller Technique d’Office, qui doit ensuite rédiger une èvaluation synthétique de ces dernières, déposer enfin le résultat final (relation, notes critiques des parties et réponse du Conseiller Technique d’Office  aux parties mêmes) dans le délai établi.
De cette façon le juge est mis en condition de connaître et d’évaluer intégralement, avant la date de l’audience fixée pour la discussion, les résultats de la consultation technique d’office.
En cas de graves carences ou d’irrégularités de la part du CT d’Office le juge peut décider que celui ci soit  remplacé et que la consultation reprenne dès le début, mais cela se vérifie très rarement.
Le juge n’est pas engagé par les évaluations du conseiller et  il peut s’en écarter en partie ou complètement à condition qu’il fournisse exhaustivement les raisons de cette différente évaluation.
Prenons l’example d’une consultation selon  laquelle un sujet est incapable de se dédier de façon autonome aux actes de sa vie quotidienne à partir de la date du 1er mars 2012; le juge, s’il est d’avis, sur la base des certificats médicaux dont il dispose, qu’un tel état existait déjà un an auparavant, peu absolument indiquer cette différente date, mais doit en expliquer les raisons; d’autre part si le juge concorde avec les conclusions du CT d’Office, il peut se limiter à affirmer que celles ci se basent sur des verifications soignées, sur une évaluation exhaustive de la documentation classée et sur des argumentations logiques et rigoureuses.
Sur le plan pénal, on applique au CT d’Office les dispositions prévues par le code pénal relativement aux experts, en outre, en cas de faute grave, on prévoit une période d’arrestation qui peut aller jusqu’à un an, ou bien une amende jusqu’à 10.329,00 euros.
Dans tous les cas,  une indemnisation est due pour les dommages provoqués aux parties.


…..E NEL PROCESSO PENALE
Mentre nel processo civile si parla di consulente tecnico d’ufficio, l’espressione “perito” si usa nel processo penale, ed esclusivamente con riferimento ai collaboratori dell’organo giudicante, mentre il pubblico ministero si avvale della collaborazione di consulenti (che si trovano nella posizione di consulenti di parte, poiché nel processo penale il pubblico ministero è parte, non giudice).
Presso ogni tribunale esiste anche per il settore penale l’albo dei periti, diviso per categorie, ed anche per questo albo è richiesta una “speciale competenza nella materia” nonché la mancanza di precedenti penali o  disciplinari.


…..E DANS LE PROCES PENAL
Alors que dans le procès civil on utilise le terme Conseiller technique d’Office (du Juge) dans le procès pénal on utilise l’expression “Expert”, exclusivement avec référence aux collaborateurs di Juge; le Ministère Public lui, se sert de la collaboration de Conseillers (qui sont de conseillers de partie, parce que dans le procès penal le Ministère Public est partie e non Juge.)
Auprès de chaque tribunal il existe, aussi pour le secteur pénal, un tableau des experts, divisé par categories, et pour y etre inscrit il est nécessaire d’avoir “une compétence approfondie de la matière” aussi bien que l’absence d’antécedents pénaux ou disciplinaires.


Presentazione dell'organizzazione giudiziaria nei nostri due paesi (la Francia e l'Italia),

Il ruolo del perito (expert in francese):

il perito del giudice,il C.T.U. e il consulente tecnico delle parti.

Analizzando il processo penale, civile e amministrativo.


SHERATON GOLF PARCO DE’ MEDICI HOTEL & RESORT

Viale Salvatore Rebecchini, 39


sabato 5 ottobre 2013

ore 16,30-19,30

 

componenti la delegazione francese dell'associazione di esperti giudiziari a NIMES
(compagnie des experts de justice près la cour d'appel de Nîmes)


Serge BERTHET, Consigliere della corte d'appello di Nîmes
Nicole BERTHET, Consigliera della corte d'appello di Nîmes
Catherine BERNARD, avvocata dell'associazione forense di Montpellier
Laurent MERILHOU, Presidente della Compagnie degli esperti presso la corte d'appello di Nîmes
Alain MINGAUD, Presidente onorario della Compagnia
Alain BERNARD, esperto contabile
Christian BOUVIER, esperto contabile
Jean-Marc EYROLLES, esperto presso la corte d'appello amministrativa
Béatrice FAUCON, segretaria della Compagnia e esperta immobiliare
Geneviève GUIGNOT, esperta fondiario
Marie-Ange HERALY LIMBOURG, esperta interprete
Marie-Odile MERILHOU, esperta fiscale
Jean-Michel MALACAMP, ingegnere esperto
Fernando MARTELLA, architetto esperto
Denis MORANDO, esperto automobile
Frédéric ORGNON, esperto immobiliare
Jean-Jacques PLAGE, ingegnere esperto
Bernard PRIEUR, esperto psicologo

componenti la delegazione italiana


Fabio Massimo GALLO, Magistrato civile, presidente sezione Lavoro presso Corte d’Appello di Roma
Giacomo EBNER, GIP e Presidente delegato Comitato Albo Periti presso il Tribunale di Roma
Antonio Ferdinando DE SIMONE, Avvocato penalista
Natale FUSARO, Avvocato penalista e consulente tecnico criminologo
Carlo BARONTI, Presidente Collegio Periti Italiani
Alessio RUSSO, Segretario Nazionale Collegio Periti Italiani e consulente tecnico in preziosi
Antonio GALLI, Vice Presidente Collegio Periti Italiani Consulente tecnico in antiquariato
Franco MARIO, Vice Presidente Collegio Periti Italiani Consulente tecnico grafico-trascrittore
Giuseppe UBALDELLI, Consulente tecnico amministrativo
Valerio MASCHIO, Consulente tecnico informatico
Federico SACCANI, Consulente tecnico in Sheffield antico

Ha partecipato
Guido D'AMICO, Presidente di Confimprese Italia